15 concetti che esistono solo in Germania

15 concetti che esistono solo in Germania

Non è certo un segreto che una lingua possa svelare il carattere segreto del popolo che la parla

Ma da qui a creare una raccolta dei termini che esistono solo in una determinata lingua per provare a spiegare l’anima di quel popolo il lavoro è grande. È quello che hanno fatto Vanna Vannuccini e Francesca Pedrazzi, entrambe giornaliste esperte di Germania, nel libro “Piccolo viaggio nell’anima tedesca”. Attente osservatrici della lingua tedesca, “difficile, ma capace di vertiginose sottigliezze concettuali e di un infallibile dettaglio”, le due autrici hanno stilato una lista di parole intraducibili in altre lingue, non per ragioni linguistiche ma concettuali. E attraverso questi termini realizzano un bellissimo ritratto del popolo tedesco, che per certi aspetti va al di là degli stereotipi e per altri li spiega e conferma, cercando di rispondere alla domanda «chi sono dunque questi cugini di un’Europa in crisi di identità, ieri soldati della più orribile tragedia militaristica, oggi pacifisti assoluti?». Qui sotto riportiamo le 15 parole, solo leggendo il libro però è possibile cogliere la ricchezza dei loro significati attraverso una precisa ricostruzione della storia politica e sociale di questo Paese e un viaggio attraverso la sua cultura, che si è espressa maggiormente nella filosofia e nella letteratura.

Weltanschauung

Questo termine, noto a noi italiani soprattutto attraverso la filosofia, non trova una meritevole traduzione nell’espressione “visione del mondo”. E’ infatti un termine che abbraccia piuttosto una triade: Dio, l’uomo e il mondo. Nessun’altra lingua, almeno in Europa, possiede un concetto simile contratto in una sola parola.

Nestbeschmutzer

Lo “sporcatore del nido” è un individuo che insozza il nucleo a cui appartiene, sia esso famiglia, chiesa, patria, partito… È un’azione davvero indegna, in quanto nemmeno un animale lo farebbe mai.

Querdenker

L’aggettivo quer significa trasversale, storto, e non ha un significato positivo. Unirlo a Denker (pensatore) non può che portare alla valutazione molto negativa di una persona. Ma nel 1991 il Duden lo ha nominato vocabolo dell’anno, sancendo che pensare con la propria testa, senza seguire gli altri, in realtà può essere un valore.

Schadenfreude

Forse una delle parole tedesche intraducibili più famose… la “gioia per le disgrazie altrui”. Scoprendo che questo termine non esiste in altre lingue i tedeschi possono chiedersi “siamo solo noi quindi a godere dei fallimenti degli altri?”. No, dovremmo rispondere, in questo caso si tratta solo di maggiore onestà da parte della lingua tedesca.

Zweisamkeit

La “solitudine a due”, parola che indica quando una coppia si chiude in se stessa e si rifiuta di uscire con altre persone. Il concetto ci è certamente molto noto, chissà perché non abbiamo mai coniato una parola simile in italiano…

Vergangenheitsbewältigung

Che questa parola esista in tedesco invece non ci sorprende: probabilmente nessun altro popolo ha più bisogno di un “confronto con il passato”.

Männerfreundschaft

L’amicizia tra uomini è sicuramente diversa da quelle tra donne. Per questo il tedesco si sente di coniare una parola a parte per indicare un rapporto fatto di poche parole, ma di stima reciproca e condivisione dei valori.

Zweckgemeinschaft

Il sostantivo Zweck significa scopo e quando forma composti indica spesso una cosa fatta per una certo interesse. La Zweckgemeinschaft è l’unione per interesse, come quella di due persone che si vedono solo per condividere un interesse comune ma per il resto non sono amiche.

Mitläufer

Questa parola è un bellissimo esempio della Wortbildung (la capacità di creare parole unendo parole esistenti) tipica del tedesco. Läufer è colui che cammina (dal verbo laufen), se unito alla preposizione mit (con) indica una persona che cammina insieme agli altri. Per estensione prende ad indicare chi si adegua alle situazioni e si comporta nel modo più conveniente. Inutile dire che dopo la Seconda Guerra Mondiale questo termine ha preso ad indicare il comportamento dei tedeschi durante il Terzo Reich.

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Feierabend

Una parola bellissima che indica tutto il tempo e tutto quello che viene fatto una volta finito il turno del lavoro, che sottolinea l’importanza e la sacralità del tempo libero per i tedeschi. Se vivete in Germania sentirete spesso augurare “Buon Feierabend!” piuttosto che “Buona serata”.

Rechthaber

Inflessibile, testardo e incapace di fare compromessi: il Rechthaber è chi vuole avere sempre ragione. Forse un po’ il carattere dei tedeschi?

Quotenfrauen

Le “donne in quota” rivelano un argomento certamente caro ai tedeschi, quello della parità dei sessi. Tuttavia in Germania questo è un fatto che si dà talmente per scontato ormai, che essere essere definita una Quotenfrau non è certo un complimento. E’ come dire che questa sia stata scelta solo perché era obbligatorio e non perché se lo meritasse…

Wanderweg

Il verbo wandern già di per sé causa difficoltà nella traduzione, indica infatti il “fare escursioni”. Se lo si unisce alla parola Weg (via, piccola strada, sentiero) va a significare un “sentiero da fare a piedi”. Può solo indicare una passione tutta tedesca per le passeggiate…

Unwort

Cos’è la “non parola”? Lo ha deciso la Gesellschaft für Deutsche Sprache (la tedesca Accademia della Crusca), che ogni anno premia non solo la parola dell’anno (un particolare neologismo) ma anche la “non parola” dell’anno, ovvero la parola più detestata dai tedeschi negli ultimi dodici mesi.

Zeitgeist

Altro termine molto conosciuto ma difficile da tradurre è lo “spirito del tempo.” Schopenhauer gli prescrisse una vita di trent’anni, il tempo che passa tra la nascita dei padri e quella dei figli. Ma cosa intendono veramente i tedeschi per Zeitgeist?

Piccolo viaggio nell’anima tedesca

Cit. Vanna Vannuccini & Francesca Predazzi

Feltrinelli 2004piccolo-viaggio-anima-tedesca

Leggi anche: 8 parole composte tedesche dal significato sorprendente sia che tu parli tedesco che no

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Traduttore – amico & aiutante

Hast du Übersetzer als Freunde?

Dann solltest Du wissen, dass sie sehr empfindlich sein können. Sie arbeiten mit Wörtern und Wörter haben für sie eine große Gewichtung.

Das Positive: Sie sind sehr verständnisvoll und beachten alles, was Du ihnen sagen wirst.

Das Negative: Du kannst sie mit ein paar Sätzen töten. Aber es gibt auch Sätze, für die sie Dich töten könnten.

Sehen wir uns mal einige davon an:

Ich verwende Google Translate

Also, wenn Du wirklich einen langen Text mit Google übersetzen möchtest, wird es nichts werden.

Aber bitte, sei gnädig, sag es keinem Freund oder keiner Freundin, der oder die es beruflich macht und frag nie ‚Kannst du mal ein Auge darauf werfen? Nur um zu sehen, ob es gut ist‘.

Vor allem, weil es überhaupt nicht gut sein kann!

Zweitens, weil jedes Mal, wenn der Google-Übersetzer verwendet wird, ein professioneller Übersetzer stirbt.

Ich gehe nach London, lerne Englisch und werde Übersetzer.

Oder sogar

Ich lasse es von einem muttersprachlichen Freund übersetzen.

Hm … nein. Die Übersetzung ist eine komplexe Technik, die viele Jahre Arbeit und Perfektionierung erfordert. Eine Sprache zu lernen, reicht nicht aus. Muttersprachler zu sein, reicht nicht aus.

Sehr schön, aber es reicht nicht aus.

Sehr interessant, aber es reicht nicht aus.

Es reicht nicht, groß und blond zu sein, um Schauspielerin oder Modell zu werden.

Es reicht nicht, einen geschmeidigen Fuß zu haben, um Tänzer zu sein.

Es ist nicht genug, etwas zu tun, für das ein Profi jahrelange Arbeit benötigt hat. Und Zeit. Und Studien.

„Nur“ aus zwei Sprachen übersetzen?

NUR?

Wie viele Jahre hast Du benötigt, bis Du deine Muttersprache angemessen erlernt hast?

Wie viel? Du bist aber gut!

Die bloße Tatsache, dass eine Person freiberuflich tätig ist und von zu Hause aus arbeitet und in 9 von 10 Fällen keine Vereinigung oder Gewerkschaft hinter sich hat, die ihre Interessen angemessen schützt, bedeutet nicht, dass ihre Dienstleistungen grausamen Verhandlungen ausgesetzt werden können.

Wie viel? Da lag ich wohl falsch, ich hätte besser Übersetzer werden sollen.

Viele Übersetzer haben nette Freunde, die gegenüber einem Preis (sogar mittel bis niedrig) für die Übersetzung eines 200-seitigen Handbuchs sagen:

„Ach, ich hätte doch besser Übersetzer werden sollen, habe wohl alles falsch gemacht!“

Ja, hättest Du doch werden sollen.

Du hättest 20 Jahre lang 2 oder 3 Sprachen studieren und dich nur auf ein oder zwei Sprachen spezialisieren sollen. Du hättest im Ausland auf deine Kosten Erfahrungen sammeln sollen, Zeit und Geld für die Ausbildung aufwenden, um anschließend die Mehrwertsteuer zu deklarieren und die Hälfte deines Einkommens dem Staat zu geben.

Du hättest dich auf technische (und langweilige) Gebiete spezialisieren sollen, um weniger Konkurrenz zu finden und dann Firmen (oder Leuten wie Dir) gegenüberstehen, die sich an Studenten wenden, welche für den Lebenslauf kostenlos arbeiten, oder Google Translate nutzen, um Geld zu sparen.

Ja, Du hättest es machen müssen, hast du aber nicht.

Wie kommt es?